domenica 9 giugno 2019

LOST La mia esperienza nel labirinto elettronico

20 gennaio
Il cancello si apre e il gruppo si addentra nel tunnel di bambù. E’ buio; luci strobo accendono e spengono la via. Mi fermo ad ammirare il tetto di foglie fluorescente mentre ombre che camminano mi sorpassano.
In fondo al tunnel vedo un muro di canne blu; seguo il flusso, senza curarmi del percorso, guidata dai commenti meravigliati di Marica e Ale. Giro a destra, poi a sinistra, ancora sinistra, fino a che destra e sinistra diventano qua e là. Sono attorniata da pareti di canne colorate, lucine verdi e rosse camminano sulle foglie come insetti, il vapore artificiale, bianco e profumato, riempie la galleria.
Attraverso il tunnel di fumo verde, alzo le braccia per toccare le pareti, ma trovo aria. Cerco le voci di Marica e Ale, le sento lontane; sinistra, qua e là, buio, luce, silenzio, silenzio... notte. Realizzo di essermi persa e forse è bene così: la performance di suoni sarà tutta per me. Vibrerò da sola. Mi siedo nell’ombra dei bambù, il cielo viola del tramonto sopra alle foglie è rassicurante. Attendo.

Un suono grave rompe il silenzio, lo spettacolo ha inizio. Mi rilasso e mi lascio trasportare. Gli effetti acustici arrivano da tutte le direzioni, mi circondano, mi avvolgono, mi penetrano. Le orecchie sentono, ma l’elettronica va oltre.
I suoni diventano elementi fisici; ora delicati come l’aria, ora violenti come schiaffi, toccano ogni parte del corpo fino alla punta dei capelli. Mi sento pettinare, spazzolare, strigliare; sfiorare scrollare e vibrare. Le scosse mi attraversano, il cuore segue il ritmo e influenza le emozioni. Tutto il corpo freme e brividi che partono dal centro si irradiano fino alla pelle. Tutti i sensi sono disorientati, la mente confusa e il corpo perduto in un labirinto. 

Le onde sonore si calmano. L’aria diventa liscia. Galleggio nel silenzio. Uno spicchio di luna mi spia tra fronde, le affido un pensiero da consegnare a chi non è qui. Il sonno preme sulla fronte e appesantisce le palpebre. Mi addormento.

Apro gli occhi e mi trovo distesa nel mio letto, il gatto mi dà il buongiorno. Il labirinto è scomparso o non c’è mai stato. Abbasso lo sguardo sul petto e scopro che indosso una maglia nera con scritto LOST - Labirinto della Masone.

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