domenica 20 aprile 2014

Anticipo d'estate a Lanzarote

Domenica 20 aprile
Modestissimo panino di Pasqua in un chiosco dell'aeroporto d'Orio al Serio prima di imbarcarci per il volo Ryanair che dopo quattro ore di crociera atterra sull'arido suolo di Lanzarote. Vacanza di lusso questa volta, per noi abitué di mete dai climi rigidi e piovosi e a soggiorni essenziali. Ritiriamo all'autonoleggio Hertz la "coreografica" Renault Megane cabrio ed eccoci sfrecciare sulla LZ2 in direzione Yaiza-Playa Blanca.
Sono le 18.30, l'aria che soffia sul patio del nostro elegante trilocale della Coloradamar (link) è decisamente più calda di quella alla quale siamo abituati.

Il nostro villaggio
Giusto il tempo di sistemare i bagagli e la fame si fa sentire. Poco disposti a sperimentare sapori insoliti già dal primo giorno, ci affidiamo ad una pizza, rivelatasi ottima, del vicino "Casa Carlos". Veloce zapping tra i canali in lingua spagnola e nanna.

Lunedì  21 aprile
Giornata di sole, è giunta l’ora di scabriolarci! Ci spostiamo di poco dal residence, ci sentiamo ridicoli, ma lo scopo del tragitto in auto è in realtà quello di testare la cabriolet... Parcheggiamo e ci arrampichiamo sulle colline rocciose del parco naturale di Los Ajaches. Subito ai nostri piedi ecco Playa Mujeres; un’idilliaca mezzaluna di sabbia bianca lambita dalle turchesi acque dell’Oceano Atlantico. L’aria è frizzante e salmastra, il ritmo delle onde culla la mente e la frenetica realtà di tutti i giorni pare essere ormai lontana.

La spiaggia è tutta per noi!
Rientriamo a casa per il pranzo consumato sul soleggiato patio, riposino e scarozzata, questa volta più lunga, attraverso il parco naturale di Los Ajaches. Lasciamo l’auto e scendiamo a visitare le meravigliose Playa del Pozo e Playa del Papagayo. Pomeriggio in spiaggia. Serata tranquilla sul lungomare curiosando tra i negozi di cianfrusaglie e cineserie.

Il lungo mare di Playa Papagayo
Martedì  22 aprile
Oggi il cielo è coperto. La giornata non promette i colori accesi di ieri. Raggiungiamo Playa Quemada; una manciata di casette bianche dalla forma cubica. L’intento è quello di percorrere un tratto di sentiero costiero. Camminiamo per una mezz’oretta arrampicati sulla costa. Il paesaggio risulta abbastanza monotono: cielo grigio, oceano grigio e suolo pietroso ed arido... mi lascio prendere dallo sconforto e convinco il gruppo a tornare indietro.

Vista su Playa Quemada
Tentiamo di raddrizzare la giornata con una passeggiata sul lungomare di Puerto Calero, ma l’alternativa si rivela altrettanto deludente. I colori del cielo e del mare sono spenti e tutto sembra abbastanza triste... Ci consoliamo con un pomeriggio in piscina.

Mercoledì 23 aprile
Il vento ha spazzato le nuvole ed il cielo è blu: giornata perfetta per visitare il Parco nazionale del Timanfaya. Siamo mattinieri quindi tra i primi ad accedervi. Il paesaggio è lunare. Un immenso mare di lava occupa la quasi totalità del parco e si estende fino all'oceano.

L'ingresso del parco
Da questo mare di lava percorso da lunghe e profonde voragini dovute al crollo delle gallerie vulcaniche, emergono coni vulcanici squarciati da enormi crateri. Terra nera, terra rossa, minacciosi crateri e appuntite rocce vulcaniche. La strada che attraversa il parco non è percorribile in auto e putroppo nemmeno a piedi se non con guide esperte. Ci accontentiamo di una gita in bus che rende il tutto quasi finto e troppo turistico. Alla fine del percorso assistiamo al teatrino della secchiata d’acqua che, versata in un tubo profondo circa mezzo metro, diviene subito vapore per via del calore interno della terra... ma dopo aver visto i geyser islandesi lo spettacolo ci fa sorridere. Sulla via del ritorno ci fermiamo qualche minuto ad osservare un gruppo di turisti attratti da un modo alquanto buffo di trascorrere una manciata di minuti: il giretto sulla schiena del dromedario... -no comment-

I poveri animali sfruttati
Giunti alle Salinas de Janubio percorriamo la fantastica strada costiera che conduce a El Golfo. Giornata stupenda immersi in panorami altrettanto stupendi. Passeggiamo e ci lasciamo spruzzare dalle fragorose onde sulla Playa de Janubio; una distesa di sassolini neri che si immerge nelle acque blu.

Playa de Janubio
Proseguiamo per Playa Montana Bermeja per poi giungere al punto panoramico di El Golfo, una delle meraviglie naturali più belle dell'isola, dove la vista viene appagata dalle variazioni cromatiche. Rosso della collina, verde del laghetto, nero della sabbia e blu del mare.

Lo stupendo El Golfo
Lo scenario è dato dal margine del cratere che è stato quasi completamente distrutto dall'acqua. Nel cratere si è formata una laguna brillante di colore verde olivina (pietra tipica del luogo), il Charco de los clicos, separata dall'oceano da una spiaggia nera. Scendiamo il ripido sentiero scavato nella terra rossa e diamo uno sguardo più da vicino al laghetto e alla spiaggia.
E’ giunta l’ora di pranzo. Il sole è a picco e l’aria è gradevolmente calda. Troviamo ristoro nel grazioso ristorante La Lapa dove, dopo essere stati ampiamente consigliati sulle varità di ottimo pesce fresco, da bravi montanari, optiamo -con sconforto ed incredulità del cameriere- per tre cotolette di pollo con patate... e giusto per dire di aver assaggiato il pesce di Lanzarote, per un polpo alla griglia con salsa all’aglio e prezzemolo che si è rivelato fantastico! Comunque anche il pollo non era male...
Dopo pranzo giretto per le poche case di El Golfo e rientro al nostro confortevole appartamento. Giretto sul lungomare, cena e nanna.

Giovedì 24 aprile
Oggi affrontiamo il nord. Ci perdiamo per le strade della turistica Costa Teguise e ci addentriamo nell’arido entroterra per raggiungere Jameos del Agua. Si tratta di una grotta vulcanica che, grazie all’intervento di Cesar Manrique, è stata resa accessibile ai visitatori con passaggi, terrazze, piscina e giardini. All'interno della grotta si trova una laguna, nella quale penetra l'acqua cristallina del mare ed è l'habitat naturale di una specie unica al mondo di gamberi.

La piscina di Cesar Manrique
Attraversiamo la grotta seguendo un piccolo sentiero scavato nella lava, che costeggia la laguna. La rilassante musica new age di sottofondo e la calma irreale del luogo inducono alla riflessione e alla contemplazione.
Nelle vicinanze si trova la Cueva de Los Verdes: una delle caverne vulcaniche sotterranee causate dal passaggio di flussi freddi di gas nella lava. Il tratto visitabile è lungo 1 km. I passaggi, talvolta molto ampi e talvolta piuttosto angusti, sfociano in una grande sala oggi adibita a concerti. Un laghetto artificiale crea un insolito spettacolo: nell’acqua si rispecchia l’illuminata volta della grotta e pare di trovarsi sull’orlo di un baratro.

L'acqua è talmente ferma da creare la sensazione del vuoto
L’illusione scompare non appena viene lanciato un sasso nella pozza per poi ricomparire, come per incanto, non appena le onde si calmano.
Lasciamo la grotta per ritornare alla luce abbagliante del sole di Lanzarote. Ci dirigiamo verso Haria, un borgo rimasto incolume al turismo. E’ ora di pappa e facciamo una sosta ‘tapas’ nel grazioso locale “La Puerta Verde”.
Torniamo a casa nel primo pomeriggio, giusto il tempo per un po’ di relax in piscina.

La piazza centrale di Haria
Venerdì 25 aprile
Mattinata da lucertole al sole sulla tranquilla spiaggia dietro a casa. Pomeriggio alla Caleta del Congrio; una selvaggia spiaggia dorata.

Sabato 26 aprile
Questa mattina c’è il mercato a Playa Blanca. Passeggiamo tra le bancarelle alla ricerca di qualcosa di originale, ma oltre a braccialetti e collanine, dal dubbio gusto, non c’è granchè.
Nel pomeriggio ritorniamo sulla strada costiera per El Golfo. Sosta rigenerante sulla fantastica Playa de Janubio dove ci teniamo impegnati cercando i trasparenti cristalli verdi di olivina che si confondono tra i sassolini neri. Altra sosta fantastica ai soffioni di Hervideros. In questo punto della costa onde gigantesche colpiscono incessantemente la scogliera lavica creando nel tempo un dedalo di cunicoli e gallerie nei quali l'acqua si insinua impetuosamente creando uno spettacolo formidabile che si più osservare dall'alto tramite un sentiero. A dire il vero l’altezza e le onde mi fanno un po’ paura, ma lo scenario è davvero unico.
Serata tranquilla in casa.

Domenica 27 aprile
Visita al mercato più famoso dell’isola: quello di Teguise. La mercanzia è sempre la stessa di ieri.

Il mercato di Teguise
Proseguiamo per il nord dell’isola. Purtroppo arriviamo al Mirador del Rio che è tutto nuvolo e non riusciamo a vedere granchè. Nel pomeriggio ritorniamo a rilassarci nelle spiagge vicine a noi.

Lunedì 28 aprile
Giornata di relax tra piscina e spiaggia.

Martedì 29 aprile
Restiamo nei dintorni fino alle 15.00. Lasciamo la casa e l’auto a nolo. Il volo di ritorno ci porta a casa alle 24.00.



Spese
Volo + park 1636€
Auto 500€
Casa 875€
Ticket Tour (3 attrazioni) 60€
Cibo circa 300€

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