venerdì 17 agosto 2012

A spasso per la Svizzera

17 agosto
8.30 e lasciamo le nostre afose colline per addentrarci nelle fresche Alpi svizzere. La prima sosta è appena sotto al passo del Nufenen. Passeggiamo attraverso verdi alpeggi. Qualche marmotta ci ha già adocchiati e sta avvisando le sue amichette della nostra presenza. Pranziamo a 2000 metri e proseguiamo verso il passo. Il cielo é limpidissimo ed il ghiacciaio del Gries visto dal passo é davvero spettacolare.
La sosta notturna è prevista al Grimsel. Dietro all'hotel del passo hanno ricavato uno spazio apposta per i camper. Non abbiamo capito se si paga o meno, ma nessuno ci dice nulla e restiamo tutto il pomeriggio e la notte.

Il laghetto del passo
Prima dell'imbrunire facciamo visita alle buffe marmotte ospiti del passo. Il sentiero che fa il giro del lago ci fa trascorrere una buona oretta in un paesaggio idilliaco. Acqua trasparente, nevai, muschi, licheni e praticelli paludosi di alta quota; terra perfetta per ospitare i 'cotonini' (dei fiori bianchi pelosetti che sembrano batuffoli di cotone).

Crescono nelle zone ricche d'acqua
Terminiamo il giro proprio all'area camper. Ceniamo e attendiamo la notte sicuri di assistere allo spettacolo del cielo stellato. Sono le 21 e siamo al buio con il naso all'insú a contare i miliardi di puntini luminosi che questo limpidissimo cielo ci sta accendendo.
Fa freddo, rientriamo attorno alle 23, per un sonno tranquillo.

Ci sentiamo minuscoli nell'immensità del cosmo


18 agosto
I colori dell'alba sono caldi e promettono un'altra splendida giornata di sole. Scendiamo dal Grimsel per raggiungere Meiringen, punto di partenza per una fantastica escursione nell'imponente gola dell'Aare (link). Entriamo dal lato Est ed una scalinata ci porta in fondo alla gola. Da qui si snoda un percorso di ponticelli e gallerie che segue il letto del fiume dalle impetuose acque bianche.

La gola dell'Aare
La via é comoda e sicura anche se il fragore delle acque ci fa sentire tanto piccoli e indifesi. Una buona mezz'oretta ad andare ed una ventina di minuti il ritorno passando per gallerie e ponticelli che costeggiano l'orrido creato dal fiume impetuoso. La passeggiata al fresco è finita e siamo di nuovo in partenza per un altro bel posticino piú tranquillo: il museo all'aperto di Ballemberg (link). Il parco ospita un centinaio di edifici storici provenienti da tutta la Svizzera. Ogni casetta é aperta al pubblico.

La chiesetta che ci accoglie all'ingresso del museo
Curiosando tra i vari locali abbiamo potuto apprezzare arredamenti e tradizioni di un tempo: dal caseificio alla signora che tesseva, dal vasaio al cordaio, e molto altro ancora. Pranziamo in un ristorante carino all'interno del parco e proseguiamo la nostra visita tra gli chalet. Il parco é molto esteso e l'intera visita porta via una giornata. Si sta facendo tardi e, a dire il vero le case sono talmente tante che siamo un po' stufi... rinunciamo all'ultima parte della visita per fare ritorno alla nostra casetta ambulante. É in previsione una sosta in un campeggio di Interlaken, sulle sponde del lago, ma fa un pó caldo ed il paese ci sembra troppo caotico cosí drecidiamo di salire verso Grindelwald. Anche qui picche... Purtroppo i pochi campeggi sono al completo cosí cambiamo valle per risalire verso Lauterbrunnen. Il paesello ci é sembrato molto carino,ma soprattutto apprezziamo il fatto che sia già in ombra... Troviamo un tranquillo campeggio: il Schutzenbach, e ci passiamo la notte al fresco ai piedi della maestosa cascata illuminata.

19 agosto
Sveglia presto per raggiungere il parcheggio della fantastica cascata di Trummelbach. Siamo tra i primi a goderci il fragoroso spettacolo. Decidiamo di non prendere l'ascensore scavato nella roccia e percorriamo la scalinata costruita lungo le pareti della cascata. L'acqua che cade da cento metri di altezza sbatte nella roccia per ben dieci volte scavando delle fantastiche aperture.

Uno dei dieci salti della maestosa cascata
Il sentiero é fatto di scalini e tunnel illuminati che risalgono l'intero percorso delle roboanti e spumeggianti acque. Pensavamo di scendere in ascensore, ma vogliamo il bis dello spettacolo e ripercorriamo la via dell'andata.
E' ancora presto ed il sole incomincia solo ora a riscaldare la stretta valle. Ritorniamo sulle sponde del lago per poi risalire verso Kandertal. La prima sosta é a Blausee. Abbiamo letto su internet descrizioni allettanti di questo parco e a giudicare dall'ingresso sontuoso, che ricorda quello dei parchi americani decidiamo di pagare l'ingresso ed incamminarci. Apprezziamo il boschetto 'gnomoso' dove muschi e piante si sono mangiate enormi pietre arrotondate dando vita ad un paesaggio da leggenda.

Un tratto del sentiero che passa sopra al laghetto
Il lago é di un color turchese intenso ed é abitato da un gran numero di trote. Un altro tratto di sentiero ombreggiante in mezzo a muschi e rocce e poi... Un parco giochi con area pic-nic super-inflazionata... E qui termina l'incanto del luogo. Ci accorgiamo di quanto sia stato sfruttato turisticamente questo luogo e, ci viene pure il dubbio sul fatto che il lago sia naturale... Ai nostri occhi pare che la faccenda sia andata cosí: l'hotel- ristorante proprietario del luogo da tempo, ha arrangiato il lago ed il percorso nel bosco, ci ha costruito un allevamento di trote e si é fatto una tale pubblicità al da farlo credere un oasi naturale, ma, anche se carino di naturale c'é ormai veramente poco... Lasciamo l'affollato laghetto per risalire la valle fino a Kandersteg, un ridente paesello ai piedi dei colossi della Jungfrau. Per fortuna troviamo un posto all'ombra nel campeggio e ci prepariamo a trascorrere il pomeriggio in completo relax. Piccolo giro del paese e sosta al supermercato per qualche pastrugno poi ritorno alla base. Sulla via vediamo qualcosa saltellare tra l'erba e riusciamo a scorgere il musetto grazioso di un ermellino dal manto scuro. Lo curiamo per un po' ma il furbetto se la svigna lasciandoci solo un vago ricordo dei suoi occhietti. Dalla nostra sdraio all'ombra di una rada pineta assistiamo impietriti ad una grossa frana di alta quota che solleva una nube di polvere nel limpidissimo cielo blu, poi ritorna la calma ed un curioso scoiattolino grigio gioca a nascondino tra i pini. Che pace, la frenesia e il caos delle nostre città sono un lontano ricordo!

20 agosto
Notte, ovviamente, tranquilla. Un po' di foschia mattutina sporca le cime delle montagne, lasciamo perdere il previsto giro all'Oeschinensee e scendiamo a Thun per visitare il centro città.

La piazza centrale della cittadina
Carini il centro storico, la chiesa e il castello, il resto abbastanza deludente. Il vero motivo di questa nostra tappa peró è il castello di Oberhofen (link). Costeggiamo il lago fino all'omonimo paese e troviamo un parcheggio per la nostra casina. Purtroppo il castello al lunedí mattina è chiuso, cosí ci accontentiamo, e a dire il vero siamo anche pienamente appagati dalla sola visita del parco.

Il castello di Oberhofen
L'ampio spazio verde decorato da colorate aiuole costeggia la riva del lago dando una stupenda vista del romantico castello in ogni sua angolazione, nonchè delle magnifiche cime, ancora leggermente innevate, che si affacciano sul lago. Ci rilassiamo all'ombra di una fantastica sequoia ed accumuliamo un po' di fresco prima di  riprendere il tragitto attraverso verdi colline dalle linee morbide e casette in legno dai balconi abbelliti da gerani di ogni colore. Il viaggio per oggi si conclude nei dintorni di Friburgo, ancora una volta vicino ai monti alla ricerca di un angolo di fresco. Lo Scwarzsee é un tranquillo laghetto dalle acque verdi appoggiato ai piedi dei monti. Il camping é tranquillo e passiamo un tranquillo pomeriggio a mollo nelle fresche acque del lago. Cenetta, giretto lungo le sponde del lago e nanna.

21 agosto
Finalmente oggi si arriva a quella che era la meta della nostra breve vacanza in Svizzera: Gruyére. Passando per Broc facciamo una breve sosta alla fabbrica della Nestlé, rinunciamo alla visita guidata, ma ne approfittiamo per procurarci tre tavolette di cioccolato della Cailler. Gruyére, piccolo paesellomedievale ci attende con la sua caratteristica via ricca di ristoranti e negozi di souvenir ed il suo castello.

Veduta sul centro di Gruyére
In realtà siamo innanzitutto attratti dal museo di HR Giger (link), disegnatore dalla fantasia mistica, nonché creatore dei personaggi di Alien e Species. Restiamo ad ammirare questi disegni ricchi di particolari. Figure sensuali e affascinanti, ma allo stesso tempo inquietanti e perverse. Fantastico l'arredamento gotico surreale del bar, dove non possiamo fare a meno di scattare qualche foto. Passiamo dalla stravaganza del museo all'eleganza del castello (link). Passeggiamo tra le sale decorate ed ammiriamo opere di altri artisti ospiti con le loro collezioni. Un particolare riguardo alla sala dei cavalieri con il suo arredo e i suoi dipinti ricercati.

I giardini del castello
All'esterno i giardini alla francese dalle variopinte aiuole ci inondano del loro colore. E' ora di pranzo ed, usciti dal castello, il nostro odorato è attratto da una piccola casina: il Chalet de Gruyeres, che riempie la via di profumo di formaggio. Pranziamo assaggiando diversi tipi di formaggi locali. In ordine di gradimento abbiamo: Vacherin, Fleur de Gruyere, Chèvre, Gruyère, Beaumont e Sérac. Davide invece si lancia sugli affettati gustandosi un abbondante tagliere. Esaltati dal gusto lasciamo il ristorante per una tappa a La maison di Gruyére, ma restiamo abbastanza delusi. Probabilmente la dimostrazione, alla quale non partecipiamo, sarebbe stata interessante, ma il tutto sa di trappola acchiappa turisti, così ce la svigniamo. Siamo in camper con una temperatura all'esterno di circa 32 gradi e ci viene voglia di riavvicinarci al fresco dei monti, cosí allunghiamo un po' la tappa prevista e poco prima del Col des Mosses ci infiliamo in ombreggiato campeggio che non offre nulla, ma a noi basta un po' di fresco e silenzio e quelli ci sono. Passiamo il pomeriggio a goderci l'ombra di un pino e ad ascoltare il leggero fruscio di un ruscello. Cena e nanna.

22 agosto
La vacanza purtroppo è finita e non siamo poi così distanti da casa. Attraversiamo la valle di Sion, superiamo il Passo del Sempione e siamo già a casa.

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