mercoledì 18 luglio 2012

Una settimana in Dordogna

18 luglio
Sulle tracce della Preistoria nella tranquillità della campagna francese. Questo potrebbe essere il titolo ideale per questo racconto. Sono le 6 quando il Micros (già collaudato in tre precedenti brevi vacanze) salpa in direzione Ovest. Attraversiamo il Piemonte e ci troviamo nel Parc national des Ecrins. Il Col du Lautaret ci regala un fantastico scenario montuoso con tanto di ghiacciai blu e spumeggianti cascate. Dopo questa piccola boccata d'aria fresca ritorniamo nella caluria della pianura francese che ci accompagna fino a Lyon.
Decidiamo di interrompere la nostra monotona attraversata con un breve sosta ad Hauterives, un paesello divenuto famoso grazie alla curiosa impresa di Ferdinand Cheval, un postino che decise di costruire un monumento alquanto insolito. Una sorta di castello di sabbia completamente realizzato in sassi, cemento e conchiglie (link). C'è qualcosa in questa struttura che ricorda le stupende opere di Gaudí, ma seppur ricca di particolari e significati, ci sembra un po' grezza. Apprezziamo l'originalità del monumento e l'ingegno di quest'uomo, ma restiamo un po' delusi.
La colonnina di mercurio segna 35 gradi e non possiamo negare che faccia molto caldo, per fortuna non è umido e si respira comunque... Ci rifugiamo nel camper per goderci un po' di aria condizionata e ripartiamo per raggiungere prima di sera Vulcania (link). Attraversiamo coltivazioni di succulenti albicocche rosse. Ci tratteniamo a fatica da fermarci a coglierle. Poi ci infiliamo in autostrada e non vediamo più nulla di bello. Il passeggio nei dintorni di Clermont Ferrand migliora notevolmente e l'arida pianura lascia posto ai dolci pendii dei vulcani ormai spenti che non hanno perso del tutto però le loro forme coniche. Ci fermiamo a Vulcania per chiedere informazioni sulla visita al parco che questa sera propone uno spettacolo pirotecnico, ma il fatto di non poter pernottare nel parcheggio ci pare un handicap e decidiamo, vista anche l'ora ormai un po' tarda per la visita, di cercare un posto per la notte. Su consiglio di un camperista francese troviamo un comodissimo parcheggio nei pressi di Orcine ai piedi del Puy de Dome. Notte tranquilla.

19 luglio
Sveglia presto per riprendere la via per la Dordogna. Dall'autostrada ammiriamo l'incantevole paesaggio delle colline del Mont Dorè e malgrado le indicazioni del navigatore che ci fanno percorrerere stradine alquanto alternative arriviamo a Collonges la Rouge dall'"entrata di servizio".

Collonges la Rouge
Collonges la Rouge (link) è un meraviglioso borgo medievale. Le sue costruzioni, in stile romanico-limousine, tutte in sasso rosso tipico del luogo, rendono questo borgo unico. Gironzoliamo per le strette vie del centro ammirando i colori delle mille varietà di fiori che decorano splendidamente gli angoli ed i cortili delle case e curiosiamo tra i caratteristici negozietti. Ci concediamo un peccatuccio di gola ed acquistiamo un po' di torrone ed un salamino alle noci giusto per rallegrare un po' la nostra pausa pranzo.
La prossima sosta è a Turenne, un altro splendido paesino nominato, a ragion veduta, come uno dei più bei paesi di Francia. Sostiamo in un comodo parcheggio e ci incamminiamo verso la Rocca attraversando le ripide vie sulle quali si affacciano le splendide casette color avorio, dall'appuntito tetto in ardesia.

Turenne
Questi paesi sono proprio uno più bello dell'altro... L'ultima tappa della giornata prevedeva la sosta a Carennac, ma non possiamo evitare di fermarci per un breve giretto al Village de Castelnau, dove ritroviamo la caratteristica roccia rossa che dà colore al castello e alle graziose casette del borgo.

Village de Castelnau
Carennac è un piccolo insieme di case, forse meno curato dei borghi che abbiamo già visitato, ma non per questo meno bello. La sua chiesa e il piccolo cortile hanno un fascino del tutto particolare. La bottega di un artista ci regala un momento magico nell'osservare insolite sculture realizzate con materiali di recupero e colorati acquerelli. Ma lo spettacolo più bello ci è dato dai suoi piccoli ospiti: un nido di rondini con tanto di piccolini in attesa di cibo.
E' ormai sera e Davide ci convince a cercare un campeggio nei dintorni. Siamo fortunati e terminiamo questa magnifica giornata rinfrescandoci nella piscina del campeggio La Sole di Puybrun. Notte tranquilla.

Camping La Sole
20 luglio
Dopo una sostanziosa colazione a base di gaufre partiamo per immergerci nel verde delle colline della Dordogna. Attraversiamo coltivazioni di noci e vaste praterie. E' un paesaggio veramente bello. La prima nostra tappa è a Carlux, un gruppetto di case ambrate sulle quali domina una rocca molto caratteristica. Stiamo cercando i giardini del Manoire di Eyrignac (link), ma abbiamo sbagliato strada. La deviazione è stata comunque redditizia perché ne abbiamo approfittato per procurarci una croccante baguette. Eccoci al maniero ed incomincia la nostra passeggiata attraverso questo meraviglioso giardino.

I giardini del Manoire di Eyrignac
Tassi, carpini e bossi sono scolpiti con armonia e precisione creando uno scenario di grande effetto. In alcune aree è concesso camminare sul tappeto erboso, un vero piacere per i nostri sensi. Tra il verde dei prati e delle siepi spicca il rosa intenso delle ortensie, mentre il maniero e le sue viette dal color miele sono lì a lasciarci immaginare la loro lunga storia. Ci fermiamo ad osservare il giardino dei fiori nel quale in questa stagione dominano le dalie, e il rigoglioso orto nel quale zucchine, lattuga e quant'altro sono stati disposti in modo da comporre un magnifico quadretto.

L'orto
Prima di raggiungere l'uscita attraversiamo un colorato prato fiorito, date le nostre scarse conoscenze di botanica, riconosciamo solamente i cosmos e i fiordalisi, ma le spiecie seminate saranno almeno una ventina. La visita termina con una rigenerante sosta nel giardino bianco tra gli spruzzi delle fontane contornati dalla delicatezza di petunie, rose, gaura e impatiens, tutti rigorosamente bianchi.

Prato fiorito
Pranziamo nel parcheggio del maniero e riprendiamo la via per Sarlat. Abbiamo fortuna ed arriviamo dal lato meno trafficato del paese trovando anche parcheggio a pochi passi dal centro. Percorriamo le vie popolate di questa antica cittadina dai colori tenui. Curiosiamo nei negozi che propongono il fegato e il paté in ogni salsa.

La piazza di Sarlat
Il tempo corre e purtroppo siamo costretti a lasciare questa bella cittadina per terminare la nostra tappa giornaliera a La Roque Gageac: un gioiellino di casette incastonate nella roccia.

La Roque Gageac
Nei dintorni addocchiamo un campeggio con piscina e decidiamo di fermarci lì. Bagno in piscina, cena, giretto sulle sponde della Dordogna e nanna.

21 luglio
La prima chicca della giornata sono i giardini di Marqueyssac (link): il paese incantato dei bossi 'puffosi'. Appena varcata la soglia restiamo affascinati dalla moltitudine di forme tondeggianti.

I giardini di Marqueyssac
Due pavoni ci accompagnano nella visita. Restiamo incantati dal loro piumaggio, ma anche un po' inquietati dalla loro presenza, soprattutto quando uno dei due ci intrappola in uno dei labirinti di bossi e pare che non ci dia altra soluzione se non quella di passargli sopra per riprendere il sentiero... Dal castello è possibile seguire diversi sentieri che permettono di camminare per una buona mezz'ora in un ambiente curato in ogni particolare godendo di una meravigliosa vista sulla Dordogna e sui bellissimi castelli circostanti. Raggiungiamo il punto panoramico più alto e ritorniamo percorrendo una delle altre meravigliose vie. La visita ci tiene impegnati per tutta la mattina. Pranziamo nel parcheggio e subito dopo riprendiamo il nostro percorso in direzione Beynac. Lasciamo il camper in un comodissimo parcheggio e intraprendiamo un'altra bella passeggiata per raggiungere il magnifico borgo medievale. Evitiamo di entrare a visitare il castello per risparmiare qualche soldino, siamo già soddisfatti di quello che abbiamo visto sin'ora. Tra le brochure trovate in uno dei siti visitati restiamo colpiti da quella delle grotte di Proumeyssac e, visto che sono sulla strada per Bergerac decidiamo di andarci. Sulla brochure consigliano di prenotare, ma non riusciamo a telefonare e tentiamo comunque la visita. Non c'è molta gente ed entriamo subito. Lo spettacolo risulta abbastanza deludente. Le grotte sono poco curate e troviamo abbastanza assurdo pure il fatto che sfruttino l'acqua che gocciola per ricoprire di calcare del vasellame che poi, ovviamente, vendono all'uscita. Insomma... Una trappola acchiappa turisti venduta bene, ma alquanto triste... Proseguiamo per Limeuil dove ci becchiamo un'altra delusione: i giardini panoramici. Carini, ma un po' carucci per quello che offrono. Dopo un percorso che attraversa prato e bosco l'unico angolino che merita è il giardino acquatico, poi si ritorna, passando ancora per prato e bosco. Qualche tavola esplicativa, fa da contorno, giusto per giustificare il biglietto, ma niente di che. Limeuil è classificato uno dei più bei paesi di Francia, ma, a confronto di quanto abbiamo visto in questi giorni ci sembra abbastanza normale. Dobbiamo trovare un posto per la notte e ci avviciniamo a Bergerac. Giunti nei dintorni di Cadouin decidiamo di prendere la strada che porta ad un'abbazia e ci troviamo al fantastico Camping Domaine de Fromengal con una piscina veramente allettante. Non riusciamo a rinunciare ad un bel bagnetto e la nostra splendida giornata si conclude qui.

22 luglio
Nella piazzola a fianco c'è una bimbetta che ci ha tenuto compagnia per buona parte della notte con i suoi brontolii! Alle 9, un po' rimbambiti siamo svegli e lasciamo il campeggio e, ahimè la Dordogna per raggiungere il mare. Siamo diretti a Pyla sur la mer, nota per la sua duna che con la sua altezza di oltre 100 metri, si affaccia sull'oceano. La strada è lunghetta e trafficata. Grazie al navigatore che segnala traffico intenso, evitiamo l'autostrada e nel primo pomeriggio siamo a destinazione. Proviamo ad entrare nel camping Panorama che avevamo selezionato navigando, ma il campeggio pare una città ed è troppo caotico per i nostri gusti così facciamo dietro front e proviamo con il campeggio Pyla. Molto meglio... Ci piazziamo in un'area nel verde della pineta e scaliamo la maestosa duna. Che faticaccia... Un passo verso l'alto ed una scivolata verso il basso con l'intero polpaccio mangiato dalla sabbia...

La duna di Pyla
La fatica viene ripagata da una splendida vista sull'immensa distesa di sabbia bianca e sull'oceano. Silenzio, brezza, cielo e oceano blu... Si sta benissimo. Gli uomini decidono di scendere al mare, io mi godo il sole e la sabbia dall'alto. Passeggiamo in cresta osservando i parapendii colorati che ci gironzolano sopra alla testa, poi affrontiamo la divertente discesa della pendenza di 45 gradi. Dal campeggio la duna sembra un'enorme onda che si sta infrangendo sulle nostre teste. Ceniamo e Ale e Davide ritornano a scalare, io me ne sto tranquilla a scrivere questo diario.

Tramonto sull'oceano

23 luglio
Notte tranquilla. Siamo svegli alle 8 e, salutato il campeggio, siamo tra i primi a sostare nel parcheggio turistico della duna. Questa volta la salita è più facile: una rampa di un centinaio di scalini ci porta in cima. C'è ancora poca gente e ci godiamo il panorama spettacolare. Ci riempiamo le tasche, e non solo, di granelli finissimi e restiamo un'oretta distesi, mentre Davide sperimenta ogni tipo di salto. Per la discesa evitiamo la noiosa scalinata e corriamo giù per la ripida discesa. Giusto una sosta in un bazar per qualche cartolina e rieccoci nel camper. Decidiamo di lasciare il mare, troppo affollato, per ritornare verso Periguex. Evitiamo la città che, a giudicare da quanto scritto nelle guide, non ci pare granché puntando verso il castello di Hautefort (link). Durante il viaggio, esaltati dalle fioriture dei giardini visti fin'ora, facciamo una tappa in un garden center, dove riesco a procurami dei semi di fiori estivi. Il castello é maestoso visto dalla strada. Lasciamo il camper nel parcheggio e ci prepariamo alla visita. Gli interni ci deludono un po' in quanto poveri sia nelle decorazioni che nel mobilio.

I giardini del castello di Hautefort
Al contrario, i giardini all'italiana ci stupiscono con le loro siepi arabescate. Bellissimo gioco di potature di bossi, tassi e carpini. Siamo cotti dal sole, ma anche dai chilometri e rinunciamo alla passeggiata nel parco optando per una siesta su una panchina all'ombra dei cipressi.
Per oggi ne abbiamo fatte abbastanza ed il caldo si fa veramente sentire, cerchiamo un campeggio, ma nei dintorni di Hautefort pare non ce ne siano, così siamo costretti ad arrivare fino a Montignac, tappa prevista per domani. Vicino all'area di sosta camper, notiamo ii campeggio Le Moulin du Bleufond. Non sappiamo rinunciare ad un bel bagno in piscina e ci infiliamo alla reception. Bagnetto, cena e siesta all'ombra di una meravigliosa betulla... Fantastico!

24 luglio
Facciamo un giretto lungo la via principale di Montignac, che non ci pare un granché, ci procuriamo del pane e due fragranti tarte au noix. Siamo molto indecisi se vale la pena visitare Lascaux II... Dopotutto si tratta di un artefatto. Tiriamo dritti in direzione Les Eyzies, ci ispira di più la grotta di Font de Gaume. Lungo la strada ci fermiamo a St Leon sur Vezere, un piccolo gioiellino sulle rive dell'omonimo fiume. Passeggiamo lungo le stradine del centro e facciamo una piccola sosta a contemplare le calme acque del fiume. Il nostro camperino percorre l'intera valle del Vezere. Eccoci a Le Eyzies. Le guide dicono di prenotare con largo anticipo la visita alle grotte, noi non lo abbiamo fatto e restiamo fregati. Un cartellino all'ingresso dice che per oggi é tutto completo, proviamo ad andare avanti verso Les Combarelles, ma anche qui per oggi e per le prossime settimane stessa storia... Peccato. Lungo la strada attraversiamo Tursac dove incontriamo un allevamento di 'povere' ochette. Poi, percorrendo tranquille strade in mezzo al verde raggiungiamo St. Cyprian. Passeggiamo lungo la via principale del centro e riprendiamo il nostro itinerario verso Belvés. La cittadina é carina, seppur molto piccola, fa molto caldo, il termometro segna 35 gradi. Ci infiliamo in una creperie e ne approfittiamo per un pranzetto. Dopo una breve siesta all'ombra di un tiglio con vista panoramica sulla valle riprendiamo la strada per Monpazier. La cittadina merita veramente la visita, purtroppo si cuoce e ci ripariamo all'ombra dei portici, evitando di raggiungere il centro della piazza.

La piazza di Monpazier
Volevamo fermarci per il resto della giornata in questo splendido borgo, ma il caldo ci ha fatto scappare. Condizionatore al massimo e puntiamo verso un campeggio all'ombra e possibilmente con piscina. Davide ne ha addocchiato uno nei dintorni di Domme, e visto che abbiamo intenzione di tornare in quella zona ci trova d'accordo. Sono le 5 quando siamo a mollo nella splendida piscina del campeggio Les Granges. Un po' di fresco ci voleva proprio... Cena e nanna.

25 luglio
Notte tranquilla anche se un po' calda. Lasciamo la Dordogna per avvicinarci verso casa. Oggi il caldo e la stanchezza si fanno sentire. Visitiamo Domme, una carina cittadina cinta dalle mura. Siamo più attratti dai negozietti che non dal borgo carino, ma meno bello di quanto abbiamo già incontrato in questa vacanza. Splendida la vista sulla Dordogna e sulla verde vallata. Il camper per fortuna è parcheggiato all'ombra ne approfittiamo per il pranzo ed una piccola siesta. Sulla strada per il ritorno deviamo verso Gimel les Cascades in cerca di un po' di frescura. Attraversiamo il piccolo borgo di casette grigie ed acquisitiamo il biglietto per poter accedere ai salti delle cascate.

La cascata
Eccoci però ancora una volta a boccheggiare... c'è ombra, ma l'umidità è alta e pare di essere in Amazzonia. Resistiamo poco e scappiamo verso Vulcania. Qui si respira, sostiamo all'ombra e aspettiamo l'imbrunire.

26 luglio
Notte tranquilla. Partiamo prestissimo per evitare il traffico di Lyon e raggiungiamo per l'ora di pranzo un magnifico fresco parcheggio al Col del Lautaret.

Col del Lautaret
Passeggiata alla ricerca di qualche marmotta e pranzo all'aperto. Qui si che si sta bene. Siamo tentati di trascorrere qui l'intero pomeriggio per poi rincasare freschi domattina, ma l'autista macina-chilometri non è stanco e decide di riportarci a casa prima di sera.

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