martedì 27 dicembre 2011

La romantica Parigi

martedì 27 dicembre
Volo EasyJet delle 11.20 destinazione Parigi. Finalmente è l'ora di goderci il nostro regalo di Natale. Sono le 13.50 quando atterriamo all'Areoporto Charles de Gaulle. Ci muniamo di biglietti treno (Rer B) presso la biglietteria automatica e in meno di mezz'ora eccoci a Saint-Michel, nelle vicinanze dell'hotel che abbiamo scelto per il nostro soggiorno: l'Odéon (link).
Una breve sosta; giusto il tempo per dare una sbirciatina alla nostra modesta cameretta -pensavamo fosse un po' più grande... ah, i trucchi di internet! - ed in pochi passi eccoci ad ammirare la maestosità, questa volta senza trucco e senza inganno, della Cattedrale di Notre Dame. Il nostro sguardo viene attratto dalla grazia e dalla leggerezza dei rosoni, ma subito corre inevitabilmente verso l'alto a cercare quelle misteriose quanto curiose figure: le gargouilles.

La Cattedrale di Notre Dame
La lunga processione di turisti che si dirige verso l'ingresso ci convince a rimandare la visita ad un altro momento. Giriamo attorno all'edificio per non perderci nemmeno un angolo e restiamo qualche minuto ad ammirare gli archi rampanti.
Dopo aver attraversato qualche ponte eccoci di fronte ad un altro capolavoro di architettura: l'Hotel de Ville. L'edificio di proporzioni gigantesche, in ricco stile neorinascimentale, ci fa sentire piccoli piccoli e inadeguati a tanta regalità. Nella piazza la pista di pattinaggio ospita tanti giovani mentre genitori con bambini impazienti fanno la coda per un giro su le carousel, che con la sua musichetta e le sue luci crea una magica atmosfera retrò. 

La stupenda architettura dell'Hotel de Ville
Pochi passi e siamo ancora a naso all'insù ad ammirare le decorazioni gotiche della Tour Saint Jacques. Non abbiamo idea delle distanze sembra tutto così vicino e poi invece è tutto così lontano... camminiamo lungo Quai de la Megisserie curiosando tra i negozi che vendono articoli per animali e (purtroppo) anche tenerissimi cuccioli di ogni razza. Vorremmo raggiungere il Louvre, ma non sappiamo stimare quanto ci voglia ancora; facciamo una capatina al Carrefour per i beni di primaria necessità e rientriamo in albergo.

mercoledì 28 dicembre
Notte tribolata: qualche difficoltà nel domare cuscini e termostato. 
Siamo strategicamente mattinieri. Sono le 9 e la coda per la salita alla Tour Eiffel è irrisoria: abbiamo preceduto la massa! Purtroppo "il fait mauvais temp" e la cima della torre è nella nebbia, ma questo non basta a spegnere il nostro entusiasmo. 1665 scalini - lo dice la guida... non siamo riusciti a contarli - e dominiamo Parigi. Sembra tutto così piccolo da quassù, eppure non riusciamo a scorgere i confini della città... è proprio maestosa!

Ripercorriamo la scalinata e ci fermiamo sotto alle zampe della torre per qualche foto di rito.
Dalla terrazza del Trocadero ci voltiamo per dare ancora un saluto alla torre e lo sguardo spazia dalle fontane sottostanti al Champ de Mars fino all'Ecole Miltaire. Peccato che il cielo sia grigio!
La nebbia non aiuta a determinare gli sconfinati confini di Parigi
Incomincia anche a piovigginare, ci infiliamo nel tunnel della metrò per riemergere davanti all'Arco di Trionfo. La lunga camminata che dall'arco ci porta alla piazza della Concordia non è per niente noiosa: beffeggiati dalle lussose ed eleganti boutiques e dallo sfarzo dei concessionari d'auto ci sentiamo degli squattrinati curiosi; ci accontentiamo di ammirare la bellezza dei palazzi che culmina con il Petit e il Grand Palais. Storditi dal susseguirsi di statue e colonnati infiliamo il maestoso Pont Alexandre perdendo completamente di vista quella che era la meta della nostra camminata: la Place de la Concorde!

Pont Alexandre e sullo sfondo la cupola d'oro de Les Invalides
Ooooh la cupola d'oro de Les Invalides... come perdersela? La stanchezza delle gambette ci fa riprender coscienza e a metà del ponte retrocediamo verso la Concorde.
Vogliamo arrivare ai piedi dell'obelisco di Ramsete. Per fortuna Davide è ormai un giovanotto e non accusa stanchezza, qualche anno fa avremmo esaurito le sue energie (e la pazienza) soltanto girando attorno alla piazza... Arrivare all'obelisco non è poi così semplice: è lì, ma le dimensioni della piazza e il passaggio pedonale obbligato ci fanno camminare per altri cinque minuti.
Ormail le gambe vanno da sole: un po' di carburante fornito da un churro e via lungo i Jardin des Tuileries. Ancora una volta il Louvre sembra vicino, ma demordiamo e dopo una capatina a Place Vendome ci rinfiliamo nel tunnel della metrò in direzione albergo.
La ricca Place Vendome
Lunga sosta rigenerante in camera. Usciamo quando ormai la città è illuminata e dal Pont Neuf godiamo di una splendida vista delle migliaia di luci della Tour Eiffel che par si rincorrano delinendone la struttura. Lo spettacolo, non capiamo perchè, termina dopo soli 5 minuti, rimandiamo la visita alla torre by night a domani.

Il fascio di luce che parte dalla cima della torre
Riprendiamo a girozolare per le vie della città curiosando tra vetrine, monumenti illuminati e incrociando migliaia di persone: siamo in tanti, ma la città è talmente grande da dare spazio a tutti! Cena da Mc Donald e rientro in hotel.

giovedì 29 dicembre
Oggi finalmente splende il sole! Solita tattica del battere l'orda di turisti e alle 9 siamo in ventesima posizione ai piedi della Sainte Chapelle. Accediamo alla cappella inferiore e siamo avvolti dal blu delle volte e dal porpora delle colonne. Dicono che la cappella superiore sia ancora più bella, ma ci pare già di stare nel mezzo di un'opera d'arte.
Saliamo la scala a chiocciola e veniamo innondati dalla luce e dal colore delle quattordici vetrate. Ci sediamo e rimaniamo in contemplazione.
Le stupende vetrate della cappella superiore
Ci rimettiamo in moto verso Place des Voges. Eccoci in quella che è definita la più bella piazza della città. Purtroppo i giardini non sono nel periodo di massimo splendore e la fontana è spenta, ma in primavera questo deve essere un luogo veramente incantevole. Ci fermiamo ad osservare gli eleganti palazzi rosa e passeggiamo lungo i portici.
L'elegante Place des Voges
Da Place de la Bastille prendiamo la metrò per raggiungere Monmatre. In pochi minuti siamo passati dalla raffinatezza della Parigi aristocratica all'atmosfera da piccolo paese di un tempo che sta ai piedi del Sacré Coeur. In mezzo alla via che porta alla scalinata ragazzotti intrattegono i turisti con il gioco dei barattoli... urka, qualcuno si gioca addirittura cinquanta Euro! Saliamo lungo la scalinata facendoci strada tra centinaia di turisti e raggiungiamo la terrazza dalla quale si gode di una meravigliosa vista sulla città, questa volta finalmente, con il cielo sereno.

C'è molto traffico sulla scalinata del Sacré Coeur
La fila per accedere alla basilica dal tetto "pannoso" è un po' lunghetta e c'è veramente troppa gente in giro. Percorrendo vie alternative ricche di negozi che vendono stoffe e souvenir raggiungiamo la metrò per ritornare nelle vicinanze dell'albergo.
Pranzo e relax. Usciamo nel primo pomeriggio per una passeggiata nei Jardins du Luxembourg. Fa un po' freschino... Aiuole e alberi sono spogli, ma i giardini sono comunque spettacolari. Un bimbetto vara nelle gelide acque della fontana la sua barca a vela radiocomandata mentre giovani innamorati si sbaciucchiano in angoli appartati. Veniamo risvegliati dal nostro sogno romantico dall'insistente fischiettio delle guardie; comunicano che i giardini stanno per chiudere, timorosi di rimanere chiusi dentro scappiamo verso l'uscita. Raggiungiamo il Panthéon, altro fantastico monumento, per non parlare della piccola chiesa di St Etienne du Mont, sullo sondo, che non passa sicuramente inosservata. Siamo ormai all'imbrunire e decidiamo di prendere il bus per raggiungere la Tour Eiffel e goderci qualche via di questa Parigi by night. Anche i bus sono comodi, il traffico rende il tragitto un po' lento, ma il tempo viene comunque impegnato bene a contemplare gli spendidi edifici.
La torre illuminata è uno spettacolo da non perdere. Eccola lì, nella sua maestosità. Sembra quasi piccola vista dall'Ecole Militaire eppure... più ti avvicini e più diventa imponente.

Il simbolo di Parigi
Ieri l'abbiamo vista scintillare attorno alle 18 ed ora eccoci ad attendere. Proprio così, sono le 17.55 quando migliaia di flash ci donano uno spettacolo ineguagliabile... peccato duri solo 5 minuti!
Lasciamo la torre per riprendere il nostro bus, cenare e rientrare all'albergo.

venerdì 30 dicembre
Abbiamo appositamente lasciato il Louvre per ultimo ed oggi, putroppo, siamo quasi alla fine della nostra permanenza in questa splendida città. Fortunantamente abbiamo già i biglietti ed evitiamo la lunga coda all'ingresso. Corsa verso la Gioconda e riusciamo ad accaparrarci un posto in prima fila di fronte all'opera più chiacchierata del museo.

La Gioconda è quasi sommersa dalla gente
A me sta un po' antipatica, il dipinto è piccoletto e a dire il vero un po' scuro, ma è comunque un'emozione ed un onore essere di fronte ad un opera del grande Leonardo. Ora possiamo dedicarci in tranquillità alla visita del museo. E' impossibile fare una classifica del meglio del Louvre perchè tutto merita il titolo di opera d'arte; io trovo irresistibile "Psiche rianimata dal bacio di Amore" del Canova, ma il resto non è da meno.

La stupenda opera del Canova
Giusto il tempo per un panino e siamo nello sfarzo degli appartamenti di Napoleone III. La stanchezza inizia a farsi sentire, oramai sono più di cinque ore che siamo qui dentro... Pensiamo di arrenderci... Vorremmo rincasare, ma come perdersi il Palais Royal e i suoi magnifici dintorni? Attraversiamo la Court Napoleon e facciamo una capatina sotto la Chiesa di St. Germaine l'Auxerrois. Ci riposiamo un po' assistendo allo spettacolo di artisti di strada e proviamo invano a capire la logica delle bizzarre colonne a strisce bianche e nere di Daniel Buren disseminate nel cortile principale davanti al palazzo.
Una sbirciatina alle boutique delle gallerie del Palais Royale e rientro in albergo per una pausa rigenerante. Usciamo verso sera per una passeggiata nella rilassata atmosfera del pittoresco quartiere di St Germain. Peccato che la pioggerellina si faccia sempre più insistente e siamo costretti a rintanarci in uno dei tanti localini del quartiere. Giusto il tempo per una bella galette e per un buon sidro. A malincuore ritorniamo verso l'hotel.

sabato 31 dicembre
Il nostro volo è alle 13.45, ma non sappiamo stimare il tempo che impiegheremo per raggiungere il gate così verso le 9.30 lasciamo la nostra camera. La coda per l'accesso a Notre Dame è abbordabile così, ne approfittiamo per una veloce visita. Foto al "Point zero des routes de France" e via a prendere il treno per l'aeroporto. Tutto fila liscio e alle 12.00 siamo già al gate d'imbarco.

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