sabato 2 agosto 2008

Girovagando per la Cornovaglia

Sabato 2 agosto
Sveglia relativamente presto (ore 7), ultimi preparativi e partenza. Per la prima volta troviamo 3 km di coda al San Gottardo. Pensiamo di uscire prima della galleria e di fare la vecchia strada per il passo, ma la memoria confonde la Stefina e ci giochiamo anche l’ultima uscita. Siamo in piena coda, praticamente fermi, per fortuna a soli 2 km dall’uscita per il passo! La strada è scorrevole ed offre un panorama stupendo! Abbiamo allungato di poco il nostro già lungo percorso, ma ci siamo rifatti gli occhi ed abbiamo respirato la frizzante arietta dei 2.100!
Traffico sostenuto fino a Metz. Cerchiamo di evitare le strade a pedaggio, ma il navigatore ci gioca un brutto scherzo e ci troviamo sulla solita autostrada francese cara come il fuoco! Pazienza… Verso Calais il traffico diminiusce. Arriviamo un po’ cotti al porto alle 20.30, giusto in tempo per l’imbarco delle 21. Un po’ di corsa, ma meglio cosi’!!!
In nave passiamo il tempo tra un giretto al duty free, all'area giochi e a sonnecchiare sulle poltrone. Il mare è mosso, e si barcolla alla grande. Con un balzo temporale di un’ora, grazie al fuso orario, dopo 1 ora e 45 di navigazione, alle 21,45 ora locale, siamo a Dover!
E' buio, la strada contromano ci allerta un po’, ma si fa abbastanza in fretta ad abituarsi. Ci spostiamo fino a Folkestone dove, dopo aver girato un po’ a zonzo per le viette residenziali della cittadina, troviamo un parcheggio e ci piazziamo per la notte! Sono le 23,30!

Domenica 3 agosto
Sveglia alle 8.00. Ovviamente piove! Scendiamo verso il porto e tentiamo una passeggiatina sul lungomare. Non ci pare un granchè e la fitta, fastidiosa pioggerellina ci convince presto a risalire in camper alla ricerca di qualcosa di piu’ asciutto. La nostra prima vera e gratificante tappa in Inghilterra è Rye (link), una cittadina medievale veramente carina.

Il paesello di Rye
Le sue viuzze acciotolate, le cassette bianche con i giardini dalle mille specie di fiori ci fanno compagnia per una buona oretta in una rilassante passeggiata. Curiosiamo in qualche negozio, sbirciamo nelle tea room dove, tra l'altro, vengono serviti dolcetti di ogni tipo. Nel frattempo ha smesso di piovere. Riprendiamo il nostro viaggio per la prossima tappa che prevediamo a Beachy Head. Durante il tragitto un cartello “Custom Car Show” cattura l'attenzione dell'Ale che non vuole perdersi l'occasione d'assistere ad una fiera del tamarro inglese!

I mezzi sono notevoli e moltissimi!
Appena entrati scopriamo che è ben diversa dai raduni tuning nostrani in quanto la base di partenza è quasi esclusivamente rappresentata da auto storiche made in USA (nota dell'Ale: spettacolare la Mustang!). Nonostante il mio scetticismo iniziale, devo dire che n'è valsa la pena! Ne aprofittiamo per pranzare e fare un riposino. Ripartiamo alla volta delle scogliere. Sostiamo nei pressi del sentiero costiero che si snoda lungo le bianche scogliere di gesso. Il tempo è ripeggiorato. Nebbia e vento, ma niente acqua. Percorriamo un tratto del sentiero. Prati verdi e mare che si confonde con il cielo in un grigio intenso che fa pensare a qualcosa di piu’ di una semplice pioggerella estiva. Ma che freddo!!!!!!!
Risaliamo in camper con le orecchie, e non solo quelle, congelate, scendiamo lungo la strada che attraversa i prati e ci conduce a Birling Gap. In questo punto si puo’ accedere alla spiaggia rocciosa. Passeggiamo attraverso i massi di gesso e le rocce di selce, ammiriamo le scogliere dal basso e osserviamo le evuluzioni di decine di surfisti in muta che aspettano l’onda giusta per cavalcarla.

Le bianche scogliere di... Birling
 Scopriamo che in questa zona c’è un geoglifo, il Long Man di Wilmington. Percorriamo una strada stretta e poco comoda per raggiungerlo. D’impatto siamo incuriositi da questo grande uomo disegnato in bianco sull’erba, ma una volta parcheggiato, man mano che ci avviciniamo attraversando il sentiero ci pare un po’ una cavolata! Torniamo indietro. Al fianco del nostro mezzo troviamo una Micra blu elettrico. Sul cruscotto ha incollata una sveglia ed una famiglia di fate con tanto di funghetti. Nei sedili dietro due bastoni contorti con attaccati tanti campanelli. Mentre stiamo per partire incrociamo la padrona dell’auto: una ragazza alquanto strana con la figlioletta dagli stivali e l’impermeabilino rosa con attaccate le alette da fata… Altro che Long Man, la vera curiosita’ della giornata è stata questa!
E' sera e cerchiamo un posto per la notte. Lewes è una cittadina tranquilla, ma come molte cittadine inglesi, non dispone di un'area di sosta dove passare la notte. Ci infiliamo in un parcheggino privato in mezzo alle piante e incominciamo a cenare. Il proprietario ci bussa chiedendoci se abbiamo intenzione di sostare li’. Ale risponde che se non ci sono problemi vorremmo passare lì la notte… Pare un po’ scocciato, ma ci lascia fare!
Durante la notte qualche ubriaco di paese ci canta la serenata e due ragazzini incuriositi si avvicinano chiaccherando ad alta voce… Per il resto la notte trascorre tranquilla.

Lunedì 4 agosto
Sole. Di prima mattina ci dirigiamo a Brighton. Sostiamo nei pressi della stazione e prendiamo il treno delle 8.45 per Londra. In un’ora siamo a Victoria Station. Comodo!
Camminiamo fino a Buckingham Palace (che si trova abbastanza vicino), attraversiamo St. James Garden giocherellando con gli scoiattoli ed ammiriamo il Big Ben e la Parliament House.

Buckingham Palace
Proseguiamo quindi fino a Trafalgar Square ed entriamo per una velocissima visita al Leonardo nella National Gallery (link). Davide è arrabiatissimo perchè vuole vedere il Museo di Scienze Naturali. Lo barattiamo con il British (link) che scopriamo essere veramente immenso! E' incredibile la quantità di riperti, di ogni cultura ed età siano riusciti a raccogliere! Quindi per conservare la pazienza e le gambette di Davide, saltando alcune sale, cerchiamo di vedere le cose che piu’ ci interessano. Tra queste la stele di Rosetta, il mitico teschio di cristallo (che poi così mitico non è, in quanto non così antico come si pensava inizialmente...) e degli stupendi bassorilievi Maya.

Il teschio di cristallo
La metropolitana di Londra è comodissima, risaliamo per raggiungere la Tower of London ed il Tower Bridge. Sono le 16.30 ed incominciamo ad essere stanchi. Londra è veramente bella, e pur essendo una grande citta’ è praticabile. Meriterebbe una visita piu’ approfondita, di almeno 3 giorni, ma anche di piu’! Arriviamo a Victoria Station giusto in tempo per il treno delle 17,30. Alle 18.40 siamo a Brighton. Cerchiamo un campeggio, visto che la scorsa notte siamo stati un po’ disturbati, giriamo un po’ e ritroviamo posto a Lewes in una farm che offre un prato dove poter campeggiare. Notte tranquillissima!

Martedì 5 agosto
Piove. Sveglia presto, come al solito. Rifornimento d'acqua. Tappa a Brighton per una visita al Royal Pavilion (link).

La strana architettura del Royal Pavilion
Il palazzo è sicuramente particolare nell’architettura (secondo noi si puo’ anche evitare di visitarlo all’interno) ma un po’ troppo kitch, come tutta la cittadina di Brighton., del resto Dai molti colori e dalle molte stranezze; dall’aria un po’ retro’, come il Brighton Pier, sul quale abbiamo passeggiato e ci siamo anche presi un bell'acquazzone!!!

Il parco di divertimenti del Brighton Pier
Tappa per rifornimento viveri al Sainsbury’s, una catena di supermercati.
Pranziamo al parcheggio dell’Arundel Castle (link) ed entriamo dopo pranzo per una visita.

Il castello di Arundel
Essendo appena uscito il sole, decidiamo di iniziare dai giardini (tra l'altro appena restaurati ed innaugurati qualche mese prima!) rimanendo subito colpiti dalla grande varietà di piante e dagli stupendi templi interamente costruiti in legno (inquietanti queste sculture!) ed entriamo quindi a visitare le sale del castello, che scopriamo essere tenute perfettamente alla stregua del giardino esterno.

I giardini del castello da poco restaurati
Durante la visita abbiamo anche incontrato un custode romano, dal quale abbiamo appreso ulteriori notizie sul castello ed una curiosita’; qualche anno fa esisteva un servizio treno con trasporto auto che da Londra arrivava fino a Roma in 14 ore… Comodo! Visitiamo velocemente la cittadina di Arundel, ma sono le 5 e tutto sta per chiudere!
Riprendiamo il tragitto verso la Cornovaglia. Decidiamo di scendere un po’ e ci spostiamo fino a Swanage dove troviamo un prato, pieno di dune, adibito a campeggio. Si paga 6 Sterline, ma non c’è nessuno a riscuotere la cifra, essendo già tardi decidiamo d'entrare comunque e di controllare l'indomani… Notte umida, ma tranquillissima!

Mercoledì 6 agosto
Piove. Sveglia presto e siccome non c'era ancora nessuno a cui pagare decidiamo d'andare; in fondo abbiamo solo parcheggiato... Giretto in camper per Swanage e sosta al Corfe Castle. Il villaggio è veramente carino. Le rovine del castello sono suggestive, non entriamo per risparmiare qualche Sterlina, poi il tempo è veramente bigio! Proseguiamo il nostro viaggio verso il Lulworth Cove sulla Jurassic Coast (link), nella speranza di una rischiarita. Bella baia, brutto cielo!

Pescatori a Lulworth Cove
Saliamo sul sentiero costiero ed ammiriamo dall’alto le scogliere. Riscendiamo e ci spostiamo verso il Durdle Door. Sostiamo nell’ampio parcheggio, scendiamo lungo un ripido sentiero e ci troviamo davanti ad un panorama mozzafiato che da’ su due calette veramente belle. Percorriamo la scalinata e siamo nella spiaggia di ciotoli proprio di fronte all’arco naturale.

La discesa verso Durdle Door
Risaliamo e scendiamo anche all’altra spiaggetta. è uscito il sole e ci asciughiamo un po’… Risaliamo e riprendiamo la strada verso la Chesil Beach, una lunga duna di ghiaietto che va da Weymouth a Abbotsbury. Davide gioca con le onde alte dell’oceano. Riprendiamo la strada saltando queste cittadine molto turistiche e facciamo una bella mangiata di chilometri fino al Dartmoor Park. In pochi chilometri ci troviamo in mezzo alla brughiera. Il paesaggio è veramente bello! Sostiamo e facciamo una bella passeggiata all'Hay Tor (che a me sembrava il piede d'un gigante che spuntava fuori dalla collina), peccato la pioggerellina, ma oramai ci siamo abituati. Ritornati al camper, percorriamo un pezzo di strada verso il paese, ma il tempo peggiora cosi sostiamo in mezzo alla brughiera, ai pony e alla nebbia. Vento, nebbia e pioggia mi fanno da contorno mentre sto scrivendo queste prime pagine del diario.

Giovedì 7 agosto
Piove. Notte tranquilla in mezzo al nulla. Curioso il fatto che attorno alle 23, nel buio più assoluto e con un tempo da lupi qualcuno abbia sostato al nostro fianco e sia sceso a farsi una chiacchierata… Questi inglesi sono proprio abituati a non badare al cielo…
Facciamo colazione in compagnia di una pecorella dalla testa nera. Attraversiamo il parco in direzione Plymouth. Incominciamo ad odiare il Tom Tom, le strade del Devon sono strette, anche quelle che non vengono definite single road sono larghe 2 metri e mezzo… Il fatto è che pare di trovarsi in una trincea con ogni tanto qualche piccolo slargo e con spesso qualche folle, che nonostante la strada va a 40 miglia all’ora e ti arriva pure dalla parte destra e tu, che hai la guida a sinistra lo vedi solo all’ultimo momento! Comunque… grazie al cielo fin’ora la fiancata è salva, a parte un piccolo graffio sullo specchietto!
Raggiungiamo Polperro attorno alle 11, dopo aver attraversato chilometri di campagna collinosa.

Il piccolo paesino di Polperr
Pare di essere alle Cinque Terre. Ovviamente l’architettura e il tempo sono molto diversi, ma il paesello è adagiato in una valle che da sul mare. Ci infiliamo presto in un negozio che vende le tipiche Cornish Pasties (link): una specie di panzerotti di pasta sfoglia dai piu’ svariati ripieni.

I tipici Cornish Pasties
Ce lo gustiamo passeggiando fino a che Ale viene a nostra insaputa adocchiato da un gabbiano dal becco giallo e… glielo ha fregato!!! E' riuscito a prenderlo di sorpresa e con una beccata gliel’ha fatto cadere, portandosene dietro una parte! Proseguiamo la passeggiata verso il porticciolo, osserviamo i bambini che pescano i granchi e torniamo al parcheggio. Cacciamo la testa in un bric e brac, ma nulla di interessante.
Riprendiamo il nostro viaggio verso Fowey, temiamo la scelta del navigatore, ma non avendo uno stradario dettagliato siamo costretti ad avventurarci nell’ennesima single road con tanto di attraversata in traghetto.
Arriviamo a Fowey per l’ora di pranzo. Pranziamo nel parcheggio e passeggiamo verso il centro. è uscito il sole ed i colori sono notevolmente migliorati. La viuzza che porta al centro paese è ricca di negozietti dalle vetrine invoglianti… Poi quando entri, scopri che le cose piu’ belle erano in vetrina e che costa tutto un sacco di soldi!!! Ci accontentiamo di guardare. Ci gustiamo un gelato (o qualcosa di simile) ammirando il porticciolo, stando ben attenti ai gabbiani che ci scortano nella speranza di coglierci impreparati… E poi se la ridono, il loro verso pare dica: “Ah, ah, ah, questo è quello che s’è fatto fregare a Polperro!”
Acquistiamo delle scarpette da scogliera per Davide in previsione dei prossimi giorni e torniamo al camper. Riprendiamo il nostro itinerario verso il Restormel Castle. Incomincia a diluviare. Arriviamo alla meta giusto per lo spiovere… Pare il tempo si stia sincronizzando con le nostre esigenze. Visitiamo le rovine. Certo che con il sole avrebbero fatto tutta un’altra scena!
Sono le 17, ma siamo stanchetti… Decidiamo di avvicinarci all’Eden Project. Troviamo un campeggio nei dintorni e ci piazziamo per la notte. L’area pare di stra-lusso con tanto di zona camper in ghiaietto e pratino a lato… Peccato non si possa dire altrettanto per i bagni…

Venerdì 8 agosto
Notte tranquilla. Finalmente il cielo pare sereno! Non che sia completamente sgombero da nubi, ma gli sprazzi d'azzurro sono molti. Siamo vicinissimi all’Eden Project (link) e ci arriviamo giusto per l’ora d'apertura. Siamo i primi in assoluto, sono le 8.45.
Il biglietto è caruccio, ma qui tutto costa!

Una delle futuristiche cupole dell'Eden Project

Giriamo per i giardini esterni ed ammiriamo le moltissime varieta’ di fiori, ma non solo, anche le piante da giardino. Le piante di patate, grano, riso… Ce n’è per tutti i gusti. Davanti ad ogni porzione di orto un cesto mostra l’ortaggio colto. è molto interessante. Curiosiamo tra il giardino delle piante ‘da birra’ orzo, luppolo e compagnia. Passiamo attraverso la piantagione di tea… Non ho mai visto le piante del tea, ma se sono queste, dall’odore inizia a farmi abbastanza schifo… Alle 10 apre la biosfera. Affrontiamo la zona della foresta pluviale dal clima caldo-umido. Le specie sono veramente tante. Passiamo poi all’area mediterranea. Pare di essere in un film di fantascienza. Mi viene da pensare che magari l’uomo del 3000 vivra’ in ambienti simili? Mah! Potrebbe essere! è l’ora della pappa e decidiamo di rovinarci con un mega Cornish Pasty menu’. 3 mattonelle di pane (quelle di ieri erano di sfoglia) ripiene di uno stufato di carne e patate poco saporito, ma molto pesante! Il tutto, accompagnato da patate fritte allo strutto. Giuro che non assaggierò piu’ nulla fino al rientro! E pensare che avevo adocchiato una fetta di cheese cake che mi faceva gli occhi languidi, ma l’ho evitata per paura che fosse troppo pesante… Terminato il pranzo usciamo dal punto ristoro per dare un’occhiata all’area giochi che metteva a disposizione materiali e prato per farsi una tenda da soli. Convinciamo Davide a lasciare perdere data l’ora e torniamo al camper alla ricerca di una tranquilla spiaggetta. Breve sosta andata buca alla birreria di St Austell (link), la visita guidata è alle 13, noi siamo fuori tempo. Ci accontentiamo della visita alla saletta-museo e di una bottiglia acquistata allo shop. Ci incanaliamo nella solita trincea (single track) fino alla Roseland Peninsula. Purtroppo le strade non sono panoramiche, sei chiuso tra i muri a secco ricoperti di felci. Ci accorgiamo solo quando siamo arrivata a Carne Beach di essere in un bel posticino… La spiaggia è piena di famiglie. La maggior parte dei bimbi ha su la muta, Davide si tuffa, ma esce subito… dev’essere davvero fredda… anche se lui non lo ammette.
Restiamo un’oretta sulla spiaggia ad osservare gli effetti deleteri delle Cornish Pasty sugli esseri umani. Il peso medio dopo i 40 anni si aggira attorno ai 70-80 chili (se va bene) e con il costumino i 20 chili di troppo si notano!!!
Siamo un po’ stanchetti, cerchiamo un posto tranquillo per la cena e la notte, ma non è facile trovare aree di sosta tranquille. Cerchiamo un campeggio segnalato dal navigatore e ci infognamo in una strada sterrata strettissima. In fondo un cancello chiuso (per fortuna solo da un moschettone). Apriamo il cancello (era impensabile ripercorrere la strada in retromarcia) e ci giriamo! Evitare le farm-camping, altro insegnamento della vacanza. E se avessimo avuto un camper di 7 metri???? Non ci voglio nemmeno pensare. Puntiamo verso un'holiday village (sono i campeggi dove piazzano le loro cassette viaggianti) e troviamo la reception chiusa. Un cartello dice: “aperto dalle 9 alle 11. Ci rifiutiamo di cercare qualcos’altro e ci infiliamo clandestinamente.

Sabato 9 agosto
Sveglia prestissimo. Il posto non era granchè tranquillo. Il traffico che percorreva la strada di fronte ci ha svegliati alle 6. Piove! E questa volta piove davvero bene! Alle 7 siamo gia’ pronti per partire. Sostiamo in un parcheggio di fronte ad un laghetto aspettando invani che spiova. Attorno alle 10 decidiamo che comunque vada affrontiamo il maltempo, oramai non sappiamo più come passare il tempo.
Arriviamo all’entrata del Trebah Garden (link) attorno alle 10, giusto per l’apertura. Ci imbacucchiamo con tanto di cappucci e visitiamo il giardino, che è veramente bello, anche se con il tempo cosi’ è un po’ triste!

I giardini del Trebah Garden sotto l'acqua
Facciamo un ampio giro, oramai non curandoci più della pioggia. Compriamo un po' di regalini nel negozio prima dell'uscita e risaliamo in camper. Non piove piu’ ma è proprio brutto. Andiamo comunque verso Lizard Point. Le scogliere sono particolari, ricoperte di una strana vegetazione che assume colori che vanno dal verde all’arancio. Pare una un'enorme pianta grassa. Risaliamo lungo il sentiero costiero ben protetto da staccionate, diamo un’occhiata al faro e proseguiamo il nostro viaggio fino a Penzance.
Arriviamo attorno alle 17, giusto in tempo per una passeggiata lungo le vie del centro con qualche occhiata ai negozi. La cittadina è poco curata, anche le vetrine danno l’impressione di essere poco curate. Intanto ci siamo fidati della tregua di pioggia e ci siamo allontanati fin troppo dal camper, tanto quanto basta per beccarci un mega acquazzone ed una lavata memorabile!!! Arriviamo al camper fradici fino al midollo. Ci vestiamo con panni asciutti, ma abbiamo un grosso problema: le scarpe e le giacche. Non abbiamo portato molto vestiario pesante e poi... con questo clima nel camper tutto si asciuga dopo almeno 5 giorni! Sarebbe bello trovare una lavanderia, con tanto di asciugatrice… Pare un desiderio esaudito, dopo pochissimi chilometri troviamo quello del quale abbiamo bisogno! Siamo tentati di lavare anche la biancheria sporca, ma i tempi di lavaggio e asciugatura sono 45 + 30 minuti… Un po’ troppo… Optiamo per la sola asciugatura e con 2 Pounds in 30 minuti abbiamo tutto asciutto (o quasi). Ci dirigiamo verso Saint Michael Mount (link): la copia in miniatura, ma comunque carina, di Mont Saint Michel. Piove a dirotto e tira un vento pazzesco. Ci piazziamo nel parcheggio di fronte alla spiaggia. Abbiamo ancora da asciugare giacche e scarpe. Accendiamo la stufa a palla e passiamo una serata ad ascoltare musica e a fare compiti. Prima di dormire le mie scarpe sono asciutte… quelle di Ale, purtroppo, non ce l’hanno fatta… Erano delle fantastiche scarpe da trekking vecchie d'almeno 15 anni, resistite a mille intemperie, persino alle paludi in Scozia… Eppure, davanti alla stufetta non hanno retto: entrambe le suole si sono completamente scollate! Uno spettacolo tristissimo!!! Addio vecchie Timberland… nasce un piccolo dibattito sul fatto di abbandonarle in Cornovaglia o di riportarle a casa… Le riponiamo nel baule.

Domenica 10 agosto
Ci svegliamo baciati dal sole. Era ora! Ale è in versione francescana, sarà l’aria di Sait Michael o sarà che non ha altre scarpe al di fuori dei sandali da trekking? Facciamo una bella passeggiata lungo la spiaggia. Purtroppo la marea è ancora alta e l’isola non è raggiungibile attraverso il ciotolato che dopo soli 20 metri si immerge nelle acque.

Mont Saint Michel
Partiamo per il Minack Theatre (link) a Porthcurno. Il tempo regge. Visitiamo il teatro di buon mattino con una luce stupenda. La vista è veramente bella. La scogliera dove sorge il teatro da’ su una bellissima spiaggia di sabbia dorata.

Il Minack Theatre a strapiombo sull'acqua
Prossima tappa: Lands End (link). Siamo al punto piu’ a ovest della Gran Bretagna. Ovviamente si paga il parcheggio… e anche tantino ed il posto è stato rovinato dalla costruzione di un parco a tema con tanto di spettacoli. Ci godiamo il panorama della scogliera e per accontentare Davide assistiamo ad una delle attrazioni che racconta dei misteri e delle leggende di questa terra… Ci stonfiamo con un sausage roll: un rotolo di pasta sfoglia che racchiude una salsiccia molliccia (manco le salsicce sanno fare sti inglesi…). è ancora sereno, percorriamo il tratto di costa che va da Lands End a St. Ives. Sara’ per via del tempo, ma questo è il piu’ bel panorama visto fin’ora in questa vacanza. St. Ives è un bel paesino dalle casette ordinate dai colori pastello.

Le casine ordinate di St. Ives
Molto turistico, poi oggi è anche si’ domenica… ma davvero carino. Passeggiamo lungo la via principale ricca di negozi e di negozietti che vendono Cornish pasties (li evitiamo alla grande). Arriviamo alla spiaggia del paese, piena di gente e risaliamo lungo un’altra via. Bello! Torniamo al camper per l’ultima tappa della giornata: Tintagel.
Il paesello è caruccio, davvero bello il vecchio poste office. Pare che quei due cottage siamo rimasti fermi a 100 anni fa, mentre il resto del paese si stava rimodernando. Percorriamo la ripida discesa che porta al castello (link). Andiamo dritti alla spiaggia, entriamo nella caverna e restiamo un bel quarto d’ora ad osservare affascinati le onde che si infrangono dall’altra parte della grotta creando una marea che arriva quasi fino a noi. Saliamo fino a sotto le mura del castello, ma ci rifiutiamo di spendere un’altra paccata di soldi per entrare nella zona delle rovine. Abbiamo visto gia’ tanto e la leggenda non ha bisogno di essere pagata e toccata con mano. Re Artu’, che sia stata o no la sua vera dimora, ci ha gia’ comunque regalato dei bellissimi momenti. Ripercorriamo la ripida strada del ritorno e facciamo un salto in una pasticceria per assaggiare uno scones all’uvetta ed una pasta frolla molto burrosa ricoperta di zucchero (ottima). Il vento ci ha storditi. Salgo in camper con la testa pesantissima. Cerchiamo un campeggio, visto che i parcheggi di Tintagel ci sembrano un po’ troppo animati. Passiamo da Boscastle (un piccolo, ma caratteristico paesello) e ci imbuchiamo in un farm-prato-campeggio. Notte ventosa.

Lunedì 11 agosto
Sveglia presto, colazione e partenza per Glastonbury. Prima di entrare in paese veniamo incuriositi dal Clarks village. Ale è ancora alla ricerca di un paio di scarpe e forse si tratta proprio dello spaccio della Clarks. E' così, ma oltre allo spaccio Clarks, con modelli che non indosserebbe nemmeno mia nonna, ci sono una serie di altri negozi. Insomma, ci troviamo in un outlet con tanto di parcheggio a pagamento. Ce ne andiamo! Arriviamo a Glastonbury attorno alle 10.30. Passeggiamo per la via principale della città cacciando la testa in qualche negozio ‘new-age'. Glastonbury è definita la capitale mistica dell’Inghilterra, ma a noi è parsa più la capitale dei ‘fattoni’… Certo, di gente strana ne abbiamo vista… ma si tratta più di hippy che non di mistici. Caratteristico il Tor, una collina alta 160 metri che la leggenda identifica come la mitica Isle of Avalon.

Il Tor di Glastonbury
Nei pressi della collina non si può parcheggiare, ci spingiamo il più sotto possibile e camminiamo fino alla cima (20 minuti). Una visita all’antica abbazia (link), identificata come la prima chiesa d’Inghilterra e ritorno al camper. Sono già le 14 e non abbiamo ancora pranzato, cerchiamo un’area pic-nic, ma non si trova nemmeno a pagarla! Sostiamo nei pressi di Wells in un parcheggio di un supermercato Lidl. Sarà la fame, sarà la stanchezza, ci siamo completamente dimenticati il Chalice Well & Garden, il luogo in cui qualcuno sostiene sia nascosto il Sacro Graal… e siamo già a Wells, pazienza!
Wells è una cittadina molto, molto, carina. La piazza principale del mercato è davvero bella, così come lo è la maestosa cattedrale (link).

La cattedrale di Wells
Visitiamo la navata del coro, osserviamo il meraviglioso orologio meccanico del 1392 e la Lady Chapel. Bellissima anche la Chapter House le cui delicate nervature del soffitto si dipartono come foglie di palma da una colonna centrale. Un salto in qualche libreria alla ricerca di un libro su Lady Diana come souvenir per un’amica, e ritorno al camper. Abbiamo fatto le 18, sostiamo in un campeggio in zona Bath. Cena e nanna.

Martedì 12 agosto
Sveglia presto e partenza in direzione Avebury. Oggi splende il sole, e la nostra giornata è dedicata alla caccia dei crop circles. Puntiamo verso Cherhill. Sul sito dedicato (link) danno un avvistamento che risale al 7 agosto. Eccoci a Cherhill! Ci fermiamo ad osservare l’obelisco, il cavallo bianco e… subito sotto eccolo! E' proprio lui: il nostro primo crop circle!

Il cropo circle "disegnato" la sera prima del nostro arrivo
Sostiamo ai bordi della strada ed entriamo nel campo seguendo le tracce del trattore. Ci impantaniamo per bene… e per fortuna non piove!!! Dopo un bel 500 metri di paltume arriviamo all’interno di uno dei disegni del cerchio. Incredibile! E' così perfetto! Ecco, ora siamo nel cerchio principale e raggiungiamo il centro. Rimaniamo ad osservare la perfezione dei disegni ed il modo in cui le spighe sono piegate e pettinate. Impossibile fare una forma così precisa con i piedi o anche con un asse! Io sono scettica sul misticismo che si è creato dietro a queste opere, la vedo più come alta tecnologia, magari militare… Bho!? Mi scervello per quasi tutto il tragitto per trovare possibili teorie scientifiche, ma ci rinuncio… Saliamo (sempre nel paltume) fino alla cima della collina per cercare di avere una visione globale della forma. Arriviamo fino all’obelisco, ma siamo ancora troppo in basso per vederlo bene. Mentre torniamo avvistiamo altre persone che sono entrate nel cerchio. Due ragazzi si sono addirittura distesi nel centro… Fulminati sì, ma fino a questo punto… Torniamo al camper con le scarpe appesantite da almeno mezzo chilo di palta. Cerchiamo di pulirci, ma io ci rinuncio e cambio paio di scarpe. Proseguiamo la nostra visita verso Avebury. Vediamo lo stone circle dalla strada, ma non entriamo nel sito. Siamo più interessati ai cerchi nel grano. Saliamo su un’altra collina (sempre inseguendo le informazioni dateci dal sito) e ne avvistiamo altri 2. Davvero belli!

Nella stessa zona ne avvistiamo un'altro paio
Sostiamo in cima da dove si gode di un panorama stupendo. Prati, campi di grano e, miracolosamente, cielo azzurro. Ci sono altre persone, Ale attacca a parlare con un tizio un po’ strano e scopre che è uno che va a caccia di cerchi. Cerchiamo qualche spiegazione ma il tipo è un po' troppo "fumato" per dare spiegazioni scientifiche. Parla degli orb, che sono quelle sfere luminose che pare facciano parte del meccanismo che realizza il cerchio, ma nessuno sa veramente cosa sia! Pranziamo, andiamo a cercare la Barne Inn, quel pub per intrippati di crop circle, troviamo un pub che si chiama così, vi entriamo, ma non pare avere nulla a riguardo... Magari non era quello giusto... Usciamo. Salutiamo la zona dei cerchi per la prossima tappa: Oxford.
Sostiamo in un parcheggio carissimo in zona centrale e prendiamo la prima via. Belle case e molti negozietti. Siamo diretti al Christ College. Il tempo da sereno volge in un mega-acquazzone nel giro di pochi minuti. Entriamo a ripararci in un grande magazzino. Cerchiamo un paio di pantaloni per Davide, dato che l’ultimo paio pulito l’abbiamo salutato oggi con l’escursione nel campo di grano… ma costa tutto veramente troppo! Un paio di pantaloni da bimbo 32 Euro!!!! Lasciamo perdere. Nel frattempo è uscito il sole. Entriamo nel Christ College, si tratta del più bello di Oxford, famoso perché, tra l’altro, ci hanno girato Harry Potter.

Il Christ College di Oxford
Veramente bella la cattedrale, la Tom Tower e il Tom Quadrangle. Lasciamo il college per un altro veloce (causa maltempo, che sta ritornando) giretto per le vie del centro. Eccoci al camper giusto in tempo per evitare il secondo temporale della giornata. Partiamo in direzione Winchester. Sostiamo in un campeggio vicino al centro e ceniamo in un Pub attaccato al campeggio. Hamburger, cheese cake e, ovviamente, birra rossa inglese e Guinness (Blah! Sara’ ma a me non piace…) Notte tranquilla.

Mercoledì 13 agosto
Ale sostiene di aver visto attorno alle 4 di mattina il prato del camping pieno di coniglietti che saltellavano qua e là… Non so se è il caso di preoccuparsi o no… Lo pendiamo in giro per un po’… ma in fondo, in fondo ci crediamo! Sveglia alle 8.30, colazione e poi partenza per Winchester (link). Visita alla cattedrale (solo dal fuori, per risparmiare qualche sterlina) e giretto per le vie abbastanza sconsolate della cittadina. Direi che ci aspettavamo qualcosa di più… Ultimo rifornimento di tea, biscotti e bacon, ritorno al camper e tirata fino a Canterbury, tra almeno 4 serie di acquazzoni e schiarite. Pranziamo in un area di fronte ad un pratone immenso con vista cattedrale. Restiamo nel camper per aspettare che il tempo si stabilizzi. Nel giro di 2 ore ci siamo visti passare 3 acquazzoni e 3 momenti di sole… Bha?! Che tempo strano!
Attorno alle 15.30 proviamo ad uscire dalla tana: sosta in un parcheggio del centro, come al solito caruccio. Visita alla cattedrale (link), veramente bella e giretto tra i negozi della High Street. Sosta per un Cornish Pasty. Uno solo, a me è bastato lo scorso… A casa ci proverò: prendo lo spezzatino con le patate che fa mia madre e lo avvolgo nella pasta sfoglia; per me viene anche meglio!!! Il sole regge, ma tira il solito forte vento!!! Si è fatto tardino, torniamo al camper alla ricerca di un campeggio, come al solito introvabile. Ci buttiamo sulla costa est (abbastanza desolata) e proseguiamo fino a pochi chilometri da Dover prima di trovarne uno. Cena e nanna! Domani si prende il traghetto!!!! Le previsioni danno mare mosso… Te pareva!

Giovedì 14 agosto
Notte tranquilla. C’è il sole! Ci spiace quasi lasciare l’Inghilterra con questa bella giornata. Ce la prendiamo il più comoda possibile, ma alle 8.30 siamo già pronti. Decidiamo di fare un giretto alle scogliere di Dover. Passeggiamo per un po’ poi torniamo al camper. Peccato che la vista dalle scogliere dia sul porto di Dover!!! Sono riusciti comunque a farci pagare un bel 2.50 Sterline per sta ciofegata!!! Restiamo nel parcheggio fino alle 11. Poi scendiamo al porto. L’imbarco è previsto per le 12.20 e la nave è puntuale. Il mare è abbastanza mosso, barcolliamo un po’! Alle 14.00. ora locale. siamo a Calais. Arrivederci Inghilterra!!! Trottiamo di buona lena fino ad un paesello nei dintorni di Strasburgo dove sostiamo per la cena e la notte, in compagnia di due cicogne.

Chilometri percorsi: 4.016

Spesa totale: 1.683 Euro

Viaggio: 1.062 = 700 (gasolio) + 100 (strade) + 255 (traghetto) + 7 (traghetti interni)
Campeggi: 96
Viveri: 170
Ingressi e parcheggi: 230
Treno Brighton-Londra a/r + tube: 125

TOP IN
1 - Minack Theatre e la spiaggia sottostante
2 - I paesini di Polperro, Fewey e sulla costa atlantica St. Ives
3 - Arundel Castle
4 - Oxford e i college
5 - Wiltshire e crop circle

TOP OUT
1 - Le condizioni meteorologiche
2 - Le strade strette
3 - I prezzi esagerati dei parcheggi e dei monumenti
4 - I servizi dei campeggi, inadeguati al prezzo
5 - Il parco tematico a Land's End

Itinerario
1. Rye
2. Beachy Head
3. Birling Gap
4. Long Man di Wilmington
5. Brighton
6. Arundel Castle
7. Corfe Castle
8. Chesil Beach
9. Dartmoor Park
10. Polperro
11. Fowey
12. Restormel Castle
13. Eden Project
14. Lizard Point
15. Penzance
16. Lands End
17. St. Ives
18. Tintagel
19. Glastonbury
20. Wells
21. Cherhill
22. Oxford
23. Winchester
24. Canterbury

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