martedì 11 aprile 2006

Il deserto di Bardenas Reales

Martedì
Ore 19.00: Dopo il lavoro e dopo cena ecco che si parte. Il camper è stato appena revisionato, dal motore proviene uno strano ticchettio che prima non si sentiva... Ma possibile che ogni volta ci sia qualche problema? Pazienza: quello che sarà, sarà. Partiamo. Tirata unica fino a Nizza. Abbiamo in mente di fermarci su quella tranquilla penisoletta di St Jean Cap Ferrat (link) dove siamo stati anni fa. Giunti a Nizza fuori il navigatore e, dopo un po’ di viuzze deserte che attraversano la città raggiungiamo la penisola. Non si può dire che non sia tranquilla... ma non ci sono molti posti per il camper... Giriamo un po’, ma alla fine non troviamo granchè. E’ la 1.30 di notte, siamo stanchi e va benissimo un piazzale di fronte ad una casa.
Notte tranquilla.

Mercoledì
Ripartiamo attraversando Nizza e prendiamo l’autostrada della Costa Azzurra. Il tempo è bello, i paesaggi sono belli, ma troppo turistici. Le autostrade francesi ci spennano, ogni 50 km (se va bene) si paga... non facciamo il conto, ma ci lasciamo un sacco di soldi. Sosta per il pranzo in area di servizio e per le 14.00 arriviamo a Carcassonne (link), prima tappa del nostro viaggio.

Carcassonne
C’è un solo parcheggio per i camper e vogliono 10 Euro per tutta la giornata... non si può fare meno... Ci sembra troppo, decidiamo di cercare un posto più distante dalla cittadina ma gratis. Carcassonne è una cittadina medievale molto carina. E’ attorniata da mura ed all’interno attorniato da case ci sono le rovine del castello. Entriamo, giriamo per le viuzze ed entriamo nei numerosi negozietti... quante cose carine. I prezzi sono altini e noi non siamo spendaccioni... guardiamo, ma non acquistiamo nulla.
Nel tardo pomeriggio ripartiamo per Tolosa dove ceniamo in un piazzale che da su un bosco. Inizia a far buio, ma dobbiamo arrivare a Saint-Sebastian per rispettare la nostra tabella di marcia. Che sfacchinata! Sono le 24 quando attraversiamo il confine Francia-Spagna... Che caos! Non è certo un posticino ideale per camperisti... Per fortuna Saint-Sebastian è molto più ordinato. Lo attraversiamo alla 1 di notte e con l’aiuto del navigatore ci spostiamo in un tranquillo quartiere residenziale. Troviamo un parcheggio vicino a delle villette a schiera e passiamo la notte in tranquillità.

Giovedì
Questa mattina il tempo è brutto, troviamo posto vicino alla spiaggia (non c’è ancora molta gente) e passeggiamo verso la scogliera. La spiaggia è dorata e giù in fondo si può ammirare la cittadina ricca e ordinata.

Le scogliere a Saint-Sebastian
Lasciamo Saint-Sebastian per risalire verso Pamplona. Il tempo è pessimo! I paesi baschi assomigliano un po’ all’Irlanda. I paesini sono immersi nel verde delle colline. Ci fermiamo per il pranzo. Risaliamo lungo i Pireni e il cielo si schiarisce fino a diventare limpidissimo. Nessuna nuvola intorno ed il clima cambia in modo radicale: siamo in estate! Nella zona del Deserto della Bardenas le precipitazioni sono rare... Ci è andata bene. Svoltiamo per Olite (link), punto di accoglienza dove si possono trovare mappe del deserto.

Olite
Il paese da fuori non è granchè, sembra un paese abbandonato, invece il centro è proprio grazioso. Visitiamo il castello e la piazza del toro, in Spagna anche i paesi più piccoli hanno una piazza del toro. Troviamo il punto di accoglienza turistica e recuperiamo materiale sul deserto, nostra meta principale.
Il Bardenas Reales (link) è l’unico deserto d’Europa. Ha un’estensione di 42.500 ettari. L’erosione del terreno argilloso, calcareo e arenario, ha dato luogo ad un panorama quasi lunare, dove si trovano burroni, tavolieri brulli, picchi alti e isolati.

Il nostro mezzo sperduto nel deserto
Entriamo da Carcastillo... sembra di essere in Messico. La strada è sterrata, procediamo a 30 km/h per non perdere qualche pezzo del camper. Ci addentriamo. Il paesaggio è stupendo. Ogni tanto scendiamo a dare un’occhiata... non c’è in giro un’anima... Abbandoniamo il camper per addentrarci in un sentiero percorribile solo a piedi e ci troviamo in mezzo a montagne biancastre corrose dai rigagnoli d’acqua. La vegetazione è rada, c’è vento e silenzio.
Torniamo al camper e proseguiamo lungo l’unica strada percorribile in auto che fa il giro della Blanca. Troviamo uno spiazzo dove ci sono altri due camper... Decidiamo di passare lì la notte... almeno non siamo proprio soli!

La parte centrale del deserto è una base militare
Ceniamo e ci gustiamo il paesaggio. Al tramonto una volpina fa capolino tra i cespugli, la osserviamo e scendiamo a fotografarla. Decidiamo di risparmiare energia... non si sa mai ed accendiamo due candele... Che serata romantica!

Venerdì
Abbassiamo gli oscuranti e si presenta uno scenario impossibile: i picchi ocra sbucano dalle coltivazioni verdissime di grano. Il cielo è blu.

Ci addentriamo sempre più nel deserto
Proseguiamo il nostro giro e arriviamo nella parte rossastra dove è segnalato un percorso da fare in bici. Ci prepariamo per la pedalata. Davide inizia ad essere un po’ grande per il seggiolino e con lo sterrato pare quasi che il ferro che regge il seggiolino si spezzi. Proseguiamo per una salita. Io non sono una grande ciclista... poi in salita ho resistenza pari a zero. Resisto per mezz’oretta, voglio vedere dove arriviamo, ma... giunti all’apparente meta... scopro che la strada prosegue ancora ...e in salita! Mi demoralizzo e convinco Ale a tornare indietro. Riprendiamo il percorso in camper. Raggiungiamo un picco sul quale si può salire a piedi attraverso una scalinata, decidiamo di salire. Gli scalini verso la cima sono un po’ disastrati... ci arrampichiamo nella speranza di riuscire poi a scendere. Dall’alto è possibile vedere tutta la zona e due falchi ci girano sopra la testa. Ce la siamo cavata anche con la discesa!
Prossima meta Il Castildetierra: il monumento naturale del parco. Un masso ha risparmiato una colonna di terra dall’erosione dell’acqua formando un cono alto circa 150 mt. Veramente bello, ma iniziano ad esserci troppi turisti. Lasciamo la Blanca per fare un giretto nella Bardena Negra...

Il Castildetierra
Attraversiamo Arguedas, paesino bardato di staccionate per la corsa del toro. Sulle pareti argillose della montagna notiamo le vecchie grotte nelle quali abitavano.
La Bardenas Negra non ci ha entusiasmato più di tanto, certamente la zona più bella era quella che abbiamo appena attraversato! Siamo stanchi e decidiamo di lasciare il deserto. Meglio avvicinarsi a casa!
Ci diamo dentro con i chilometri e scendiamo fino a Barcellona.
Da Pamplona a Barcellona il paesaggio è monotono... pare tutto un deserto... e non sembra nemmeno una zona ospitale a giudicare dalle grate su tutte le finestre!
Davide sembra stia poco bene... Dorme per tutto il viaggio ed è caldo... Sarà stata l’aria del deserto? Quando si sveglia gli facciamo trovare, anche se non è ancora Pasqua, il mega-uovo pieno di giocattoli che ha lasciato il coniglietto pasquale... pare riprendersi!
Per la notte decidiamo di salire verso Montserrat, una montagna molto particolare sopra Barcellona. Abbiamo trovato davvero un bel posto! E’ una zona turistica e sostiamo in un ampio e tranquillo parcheggio. In tarda serata passa la polizia per un controllo. Ci prende il numero di targa, chiediamo se si può stare lì e ci danno il permesso.

Sabato
Alla mattina facciamo un giro al monastero (link), poi scendiamo a Barcellona. Decidiamo di evitare il caos della città. Barcellona la visiteremo in un’altra occasione. Usciamo dall’autostrada e attraversiamo tutti i paesi della famosa costra Brava (che a me non è per niente piaciuta). Sosta in un supermercato per l’acquisto di qualcosa di tipico, tra cui una schifosissima gelatina alla fragola, e partenza per Lloret de Mar. Pensiamo di fermarci a pranzo in paese... ma sbagliamo strada e, dopo essere stati cazziati da un polizziotto per aver svoltato con la striscia continua ci infiliamo in mezzo al paese con il camper. Panico! Stradina strettissima, gente ovunque ed in fondo alla strada ponte basso 2.50 mt! Riusciamo a svoltare a sinistra e ci togliamo dai guai!
Mi è passata la voglia di fermarmi e di attraversare i paesi. Riprendiamo l’autostrada e ci fermiamo in un’area di servizio per il pranzo.
Decidiamo di ‘trottare’ fino alla Camargue. Davide ha la febbre. Facciamo un salto in una cantina dove ci compriamo un buonissimo Moscato. Guidiamo fino alle 18.00. Arriviamo a Les Saintes Maries de la Mer (link). Il paese è molto carino, c’è molta gente e molti camper. Non si può sostare in giro, meglio trovare un campeggio. Troviamo posto al Camping La Brise (20.10 Euro). Volevamo fare un giro in bici per il paese, ma Davide ha la febbre e fa freddo. Ceniamo... il vinello è davvero buono... e passiamo la notte in pace.

Domenica
La febbre di Davide non passa. E’ una bellissima giornata, ma dobbiamo tornare a casa. La tachipirina fa effetto, ma ci vorrebbe anche del ghiaccio... la gelatina schifosa tirata fuori dal frigova benissimo. La metto in un sacchetto e gliela spatascio in fronte... Pare fare un bell’effetto... a parte la puzza di fragola! Va be, ci facciamo una tirata unica, ma almeno il nostro bimbo passa la notte nel suo lettino... Peccato, ci siamo giocati un giorno in Camargue, ma la Camargue è bella, merita una vacanza a sè!
Alle 19.00 siamo a casa.

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