domenica 19 luglio 2015

Trekking Val Duron – Alpe di Siusi

19 luglio
Il rifugio Micheluzzi (link) dista circa un’ora dalla strada che da Campitello Val di Fassa sale verso la Val Duron. Lasciamo l’auto e ci incamminiamo lungo una ripida salita. Bastano pochi minuti per renderci conto che, nonostante l’accurata cernita dell’indispensabile, abbiamo gli zaini troppo pesanti.
Ale porta con se 17 kg di attrezzatura fotografica, io lattine di Coca Cola e libri per Davide.
Quelli intelligenti si fanni venire a prendere dalla navetta del rifugio, ma noi, ‘uomini duri’, ce la facciamo tutta a piedi. Incitiamo Davide: “Dai, che ti mandiamo negli alpini.” Risponde: “Dai, che vi mando a quel paese.” Dopotutto, non moriamo e il rifugio si intravede dietro all’ultima curva. La sua posizione è strategica per le camminate che intendiamo fare nei prossimi giorni.
Pranzo, riposino e camminata in semi-piano verso il Passo Duron (11km).
Lungo il fiume che attraversa la valle, la prateria è ricca di specie floreali. Le baite profumano di legno, le marmotte annunciano il nostro arrivo con il loro fischio e, dopo una corsa lungo il versante, si nascondono nelle loro tane. Camminiamo fino al tramonto e torniamo per la cena.
Ci avventiamo su un tagliere misto e concludiamo con degli ottimi canederli al formaggio. Notte fresca e tranquilla, cielo stellato per la gioia di Ale che passa la notte fuori.

20 luglio
Eccoci freschi e riposati per le 3 ore di cammino che ci portano al rifugio Antermoia (link). La strada è pianeggiante solo per la prima mezz’ora, poi, si incomincia a salire lungo scenari spettacolari. Risaliamo il fiume immersi in una vegetazione rigogliosa, ci innerpichiamo su un versante erboso e raggiungiamo il Passo Ciaregole (2288). Qui sembra di essere in Scozia: praterie e monti brulli. Il sentiero sale, attraversando un ghiaione. Ormai la fatica non si sente. L’altitudine e il paesaggio danno euforia. Varchiamo il Passo Dona e ci troviamo in un paesaggio lunare.
Attraversiamo un mare di sassi bianchi e ci infiliamo nella valle deserta dell’Antermoia. Nel bianco spicca il lago turchese e, qua e là, qualche fiorellino rosa.
I nostri panini quassù hanno più sapore. Il tempo volge al brutto, decidiamo di tornare. Aspettiamo seduti che qualche marmotta di avvicini, scattiamo qualche fotografia e riprendiamo la via del ritorno.

21 luglio
Notte tranquilla e piovosa. Sono le 9 quando lasciamo il rifugio per un altro sentiero che porta al Sasso Piatto. Il cartello dà il cammino per 1 ora e venti. Siamo immersi nella pineta. La salita è notevole e in mezz’ora siamo fuori dalla vegetazione fitta. La prateria di alta quota è popolata da cavalli, pecore e marmotte.
Un’altra mezz’ora di cammino ci porta ai piedi del Sasso Piatto. Attraversiamo la malga ed eccoci al rifugio. Il sentiero per il Sasso Piatto mi sembra troppo ripido e sdrucciolevole. Prendiamo il sentiero che ritorna al Duron correndo in quota per una buona oretta. La vista sulla valle è stupenda. Dopo 4 km arriviamo al Passo Duron. Ci sdraiamo nell’erba e pucciamo i piedi nelle gelide acque di un ruscelletto. Scendiamo a valle e la ripercorriamo interamente per ritornare al Micheluzzi.

22 luglio
Questa mattina lasciamo il Micheluzzi per riprende l’auto e andare all’alpe di Siusi dove abbiamo affittato una vecchia baita in legno. Putroppo il tempo non è bello e nella baita c’è poca luce. Giochiamo a carte e tiriamo l’ora di cena.


23 luglio
Oggi si può tornare a camminare. Passeggiamo sull’alpe. Ci gustiamo un ottimo yogurt con miele e riprendiamo la camminata verso la stazione alta della seggiovia Florian. Ritorno in seggiovia e pomeriggio all’alpe.

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